La "Questione del credito nel Meridione" è stato argomento di dibattito al Comune di Napoli ieri con l'obiettivo di compiere un esame delle conseguenze sull'economia del Mezzogiorno d'Italia derivanti dai mutamenti introdotti nel settore bancario italiano dagli anni Novanta in poi. La mia opinione, da imprenditore e professionista, è quella di una necessità sempre più stringente di fare "sistema" a livello locale, laddove la comunanza culturale, di visione e di obiettivi sono elementi di fondamentale importanza. Abbiamo ascoltato numerose testimonianze, da parte di autorevoli relatori, su come le banche locali e legate al territorio sono da sempre state il motore della crescita dell'economia della Regione, grazie alla conoscenza delle realtà produttive locali ed alle forti basi relazionali. Il tessuto produttivo è costituito ormai in prevalenza da PMI o da microimprese che da sole non riescono ad avere la giusta credibilità nei confronti del sistema creditizio. E’ essenziale che, soprattutto nel meridione, dove oggi ancor di più che nel resto d’Italia sono evidenti gli effetti della crisi economica, tutti gli attori che potranno essere protagonisti della ripresa (imprenditori, amministratori locali, banche,…) mettano a fattore comune tutte le energie positive delle quali il nostro territorio dispone, abbandonando individualismo e protagonismo e combattendo assieme una battaglia da cui dipende la sopravvivenza del nostro sistema economico.
*Paolo Fiorentino è AD di IPM Edge e Commissario Regionale per la Campania di CONFASSOCIAZIONI